Lunedì 25 Novembre 2024
Gio 05 Mag, 2016
RAPEX: per un Mercato interno più sicuro
La Commissione europea ha recentemente pubblicato il rapporto RAPEX 2015,il sistema di allerta rapida sui prodotti non-alimentari potenzialmente pericolosi.
Nel rapporto si evidenzia che, durante l’anno passato, oltre 2.000 prodotti in diversi settori merceologici sono stati segnalati agli altri Stati membri da parte di autorità nazionali ed imprese private. Il rischio maggiore, secondo i dati, proviene dai prodotti extra UE acquistati online.
Inoltre, il 63% dei prodotti soggetti ad indagini proviene dalla Cina ed appartiene soprattutto ai settori dei giocattoli (27%) e dei capi d’abbigliamento e bigiotteria (17%).
Il rischio segnalato maggiormente è di tipo chimico, per via del massiccio uso di metalli pesanti, come nickel e piombo, e di agenti plastificanti nei processi di fabbricazione.
Benché RAPEX sia ampiamente utilizzato da Paesi come Germania, Spagna, Ungheria e Regno Unito (circa 200 segnalazioni annue ciascuna), l’Italia, con sole 56 comunicazioni, non si mostra particolarmente attiva sia nella fase di segnalazione che di feedback agli
avvisi provenienti dagli altri Stati europei.
Per ulteriori Info clicca qui.
fonte: Mosaico Europa
angelo.tedde@sistemacamerale.eu
Nel rapporto si evidenzia che, durante l’anno passato, oltre 2.000 prodotti in diversi settori merceologici sono stati segnalati agli altri Stati membri da parte di autorità nazionali ed imprese private. Il rischio maggiore, secondo i dati, proviene dai prodotti extra UE acquistati online.
Inoltre, il 63% dei prodotti soggetti ad indagini proviene dalla Cina ed appartiene soprattutto ai settori dei giocattoli (27%) e dei capi d’abbigliamento e bigiotteria (17%).
Il rischio segnalato maggiormente è di tipo chimico, per via del massiccio uso di metalli pesanti, come nickel e piombo, e di agenti plastificanti nei processi di fabbricazione.
Benché RAPEX sia ampiamente utilizzato da Paesi come Germania, Spagna, Ungheria e Regno Unito (circa 200 segnalazioni annue ciascuna), l’Italia, con sole 56 comunicazioni, non si mostra particolarmente attiva sia nella fase di segnalazione che di feedback agli
avvisi provenienti dagli altri Stati europei.
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Mer 21 Dic, 2022